Importanti novità per il progetto culturale e di turismo religioso “Beato Toniolo. Le vie dei Santi”. Mentre arrivano consensi e segnalazioni per la prima edizione del Premio Giuseppe Toniolo, che prevede la cerimonia finale a Pieve di Soligo il prossimo 7 ottobre, anche un video promuove il concorso ispirato al grande economista e sociologo cattolico, mentre sul territorio si consolida la rete di relazioni e la disponibilità di vari soggetti, anche imprenditoriali, per un programma di valorizzazione delle eccellenze della diocesi in Sinistra Piave, a partire dalla dimensione della spiritualità e della riscoperta dei tesori diffusi di arte e di fede. Il video promozionale per il Premio Toniolo 2016, postato su youtube e sui siti www.beatotoniolo.it e www.lazione.it, accompagna il percorso di conoscenza e sensibilizzazione del concorso ispirato al maestro del cattolicesimo proclamato Beato a Roma il 29 aprile 2012. Con questa iniziativa il gruppo operativo di coordinamento “Beato Toniolo. Le vie dei Santi” ha voluto rendere ancora più efficace e diffusa la campagna di comunicazione sulle finalità e i contenuti del Premio, che per le tre sezioni “Pensiero”, “Azione & Testimoni” e “Giovani” prevede iscrizioni online entro il 31 maggio 2016 e consegna degli elaborati entro il 30 giugno 2016. Ampio risalto alla iniziativa del Premio – che ha il patrocinio del comune di Pieve di Soligo e della Provincia di Treviso - è stato offerto anche da sito e newsletter dell’Azione Cattolica Italiana, e dalla stesso Comitato nazionale per la canonizzazione di Giuseppe Toniolo
Parole di apprezzamento per la novità del Premio e il complessivo progetto diocesano sono arrivate anche dall’arcivescovo di Assisi, monsignor Domenico Sorrentino, tra i massimi studiosi dell’insigne docente e presidente del comitato per la canonizzazione del Toniolo. E proprio Sorrentino ha assicurato la sua presenza a Pieve di Soligo il prossimo 7 giugno per presentare il suo libro “Gioia solidale”, che mette in rilievo i legami di pensiero tra Giuseppe Toniolo e la “Evangelii Gaudium” di Papa Francesco. Il cammino tra fede e territorio “Beato Toniolo. Le vie dei Santi” continua intanto a sviluppare il corso di formazione per operatori culturali e le linee di azione per un turismo religioso innovativo in rete con le comunità locali, così come emerge dalle indicazioni degli uffici della Conferenza Episcopale Triveneta e dalla stessa programmazione di settore della Regione Veneto. Dopo le positive esperienze di collaborazione con associazioni e comitati locali nel recente periodo natalizio, con accoglienza e visite nelle chiese, è stata attivata una sinergia con l’Unpli per il concorso fotografico della Primavera del Prosecco 2016 sulla riscoperta di chiese e tempietti dell’Alta Marca. Già da tempo sono stati avviati positivi contatti e scambio di conoscenze con amministrazioni locali e soggetti istituzionali impegnati con progettualità specifiche in questo ambito. E si sta lavorando concretamente per costruire una rete di soggetti dell’economia locale disponibili a mettere in campo intelligenze e risorse per far crescere un programma condiviso di turismo religioso in tutta l’area della diocesi, in linea con l’ispirazione tonioliana e la promozione della cultura, dell’imprenditorialità e della socialità che sono tipiche e valore originario e aggiunto del nostro territorio.
Civici e popolari, liberi e forti
L’inquietudine è della stagione che stiamo vivendo, tra speranze e delusioni, cronache quotidiane di una devastante questione morale e timori per la tenuta sociale del sistema Italia, difficoltà economiche di famiglie e imprese, situazione internazionale alle prese con l’emergenza terrorismo, la questione migranti, la debolezza dell’Europa e rischi concreti di nuovi conflitti nell’area mediterranea. Ma questo è il nostro tempo, l’oggi favorevole della storia, la stagione di vita, di opere e giorni che ci è stata affidata. Non ci sono alternative, anche e soprattutto per i cristiani laici che cercano di servire il bene comune con l’ispirazione di valori, di contenuti e di stile della DSC e del patrimonio di pensiero e di azione del movimento cattolico nel nostro Paese. Ancora una volta occorre riaffermare fiducia e speranza, e la volontà di vincere insieme le tentazioni della lamentazione sterile, della critica distruttiva, del disimpegno e dell’astensione. Certo, è una sfida complessa e radicale, umana e antropologica, quella che viene alimentata e manifestata ogni giorno da un sistema di “pensiero unico dominante” che marginalizza e rende difficile, possibilmente irrilevante, la presenza di una cultura popolare cristianamente fondata. Le stesse cronache politiche di questo periodo sembrano allargare il solco e la distanza tra cittadini e istituzioni, tra Paese legale e Paese reale, tra l’autoreferenzialità di Palazzo e l’esistenza concreta delle persone in tante aree della nostra Italia in cui ormai si parla ormai di un vero e proprio rischio di deserto sociale. Lo testimoniano il degrado di tante aree urbane, la qualità della vita che decresce il suo livello di servizi e di relazioni, l’isolamento di periferie che soffrono scollamento e solitudine. E mancano la partecipazione, il potere di decidere da parte dei cittadini. Nonostante tutto, questo è il nostro tempo. Sicuramente è l’ora di un nuovo civismo popolare sturziano che riparta dalla cultura, dalla socialità, dai territori, in una sintesi unitaria che definisca una proposta nazionale e un richiamo europeo. In verità, non mancano in questa fase iniziative, sperimentazioni e laboratori di azione politica nell’ambito della cultura popolare, tutti meritori ma in qualche modo mancanti di una reale capacità di conoscenza reciproca, di collaborazione positiva, di incidenza nei mondi vitali e di ricerca di leadership autentiche adatte alla modernità. Di certo va operato uno sforzo complessivo di sinergie tra realtà esistenti e diverse, di cooperazione, di dialogo fattivo, di animazione sui temi concreti che interessano le nostre comunità, nella società e nelle istituzioni. Queste istanze sono riconoscibili nei tratti essenziali e negli obiettivi del manifesto (datato 24 gennaio 2016, festa di S. Francesco di Sales) e della prima espressione di programma di ITALIAINSIEME.eu – Libertà popolare, il network promosso a Nordest da rappresentanze civiche e territoriali di Veneto e Friuli Venezia Giulia, e che vede insieme sin dalla partenza movimenti come Progetto per l’Italia, con sede a Roma, ed altre espressioni di regioni come Emilia Romagna, Lombardia e Toscana. Così conclude il manifesto: “Facciamo appello a quanti vogliono unirsi noi in questo percorso, uomini e donne di buona volontà che credono fermamente nei valori di libertà e democrazia. In Italia, che è la nostra terra e la nostra storia. Insieme, perché il bene comune non è in solitudine o di pochi, ma di tutti e di ciascuno. In Europa, madre di civiltà e motore del tempo nuovo che verrà”.