Al via la prima edizione 2016 del Premio Giuseppe Toniolo, nato per offrire testimonianza e declinare al futuro il pensiero e l’azione del grande economista e sociologo cattolico, sepolto nel Duomo di Pieve di Soligo e proclamato Beato a Roma il 29 aprile 2012. La diocesi vittoriese ha sempre riconosciuto e promosso il modello di santità laicale del Beato Toniolo, anche attraverso un lavoro popolare e diffuso di sostegno alla causa di beatificazione e alla conoscenza del valore e dell’attualità del messaggio di fede e di vita dell’insigne docente trevigiano. “Impresa e lavoro, il primato dell’uomo. Il Beato Toniolo e le sfide per l’economia di oggi” è il tema del Premio Giuseppe Toniolo 2016, articolato nelle tre sezioni nazionale “Pensiero”, regionale “Azione & Testimoni” e diocesana “Giovani”, quest’ultimo con due tracce suggerite per la scrittura e rivolto alla fascia d’età tra i 15 e i 19 anni, da soli o in gruppo di scuola o associativo/parrocchiale. Questo Premio – che vedrà la cerimonia di premiazione il 7 ottobre 2016 a Pieve di Soligo - rappresenta una bella opportunità per tutti, e in particolare per le giovani generazioni, per andare alle radici della nostra storia e dei nostri più alti valori umani e cristiani, per conoscere sempre meglio il Toniolo e i suoi insegnamenti più che mai validi per il nostro tempo, per condividere riflessioni e proposte operative sulla centralità dell’uomo in campo economico. Il nostro invito è a partecipare in prima persona e a convincere tanti altri amici ad aderire, a comunicare l’importanza di questo progetto, a suscitare entusiasmo e creatività e valorizzare pensieri e talenti generosi, nel segno della fede e della cultura che donano senso, speranza e vita nuova alle nostre opere e ai nostri giorni. Tutte le informazioni su modalità, regolamento e premiazioni si possono assumere visitando il sito www.beatotoniolo.it
“Ringrazio per l’attenzione e la sensibilità il presidente della Commissione, Toaldo, e l’assessore al sociale, Speranzon: lo scorso 28 gennaiosi è svolta in Provincia a Treviso la riunione della Commissione “Servizi al cittadino e promozione del territorio”, così come richiesto dal sottoscritto con procedura d’urgenza, perché fosse affrontata in una sede istituzionale appropriata la vicenda dell’annunciata ospitalità di un gruppo numeroso di profughi in una struttura di privati ubicata a Soller, in comune di Cison di Valmarino.
Attraverso l’audizione dei soggetti coinvolti, a cominciare dalla Prefettura e dai Sindaci dei cinque Comuni della Vallata – Cison di Valmarino, Miane, Follina, Tarzo e Revine Lago - , volevo si facesse piena luce e chiarezza sul progetto, che ha suscitato le legittime preoccupazioni e contrarietà dei residenti e delle amministrazioni locali, rischiando di provocare serie ricadute negative sul piano sociale. Lo confermano del resto le marce silenziose e la raccolta di firme degli ultimi giorni”.
Il consigliere provinciale Marco Zabotti, capogruppo di Marca Civica, motiva così la sua personale richiesta di convocazione della Terza Commissione sociale e cultura presso la sede provinciale del Sant’Artemio a Treviso.
“In questa vicenda complessa e delicata, le istituzioni locali come la Provincia devono attivare tutti i canali possibili per l’informazione e il dialogo tra i soggetti interessati e i cittadini – osserva ancora il consigliere Zabotti – e offrire un tavolo di confronto serio nell’interesse generale, anche e soprattutto per valutare le conseguenze di un programma di accoglienza che sarebbe insostenibile per le comunità locali”.
“In questa fase di inquietudine dopo i fatti di Colonia, e visti anche i problemi per la sicurezza nella zona, sono molto preoccupato per le tensioni e le reazioni dell’opinione pubblica – conclude il capogruppo di Marca Civica -. Mi auguro che si possa giungere alla radicale revisione del progetto, con un supplemento di consapevolezza e di disponibilità da parte dei soggetti promotori”.