“Il Beato Giuseppe Toniolo ebbe lo sguardo lungo e profondo, proiettato sul futuro. E fu apostolo e profeta di una visione dell’uomo che nella Chiesa, nella società e nell’economia promuove la “gioia solidale” contro la “tristezza individualista”, così come ricorda Papa Francesco nella sua esortazione apostolica “Evangelii Gaudium””. L’arcivescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, mons. Domenico Sorrentino, presidente del comitato nazionale per la canonizzazione del grande economista e sociologo cattolico trevigiano, ha così sintetizzato la straordinaria attualità del pensiero-azione del Toniolo durante la presentazione del suo recente libro “Gioia solidale – Il pensiero che unisce Giuseppe Toniolo a Papa Francesco” (editrice AVE) al patronato Careni di Pieve di Soligo nella serata di martedì 7 giugno.
Tanta gente da tutta la diocesi per l’incontro con il presule della città di San Francesco, a conclusione di una giornata davvero speciale per la parrocchia che custodisce in Duomo le spoglie mortali del Beato Toniolo: infatti, ricorreva il decimo anniversario del miracolo attribuito all’insigne docente di economia politica, esemplare figura di santità laicale, con la guarigione del giovane imprenditore pievigino Francesco Bortolini (presente all’evento e molto emozionato) avvenuta il 7 giugno 2006.
Relatore dell’incontro, moderato dal giornalista Marco Zabotti, anche il Vescovo di Vittorio Veneto, mons. Corrado Pizziolo, che nella prima parte ha evidenziato temi e significati della “Evangelii Gaudium” nella prospettiva dell’annuncio cristiano, e poi ha ribadito l’impegno della Chiesa vittoriese per la causa di canonizzazione, al fine di poter ottenere la grazia di un nuovo miracolo che elevi Toniolo alla santità. Pizziolo ha indicato in particolare la preghiera costante, la messa ogni 7 del mese e la devozione popolare, l’accoglienza di pellegrini e visitatori attraverso gli itinerari del progetto “Beato Toniolo. Le vie dei Santi” e l’apporto culturale del Premio Giuseppe Toniolo (con adesioni entro il 30 giugno alla prima edizione sul tema lavoro, e cerimonia finale a Pieve il 7 ottobre 2016, www.beatotoniolo.it).
Nel tardo pomeriggio, l’arcivescovo Sorrentino aveva presieduto in Duomo la solenne concelebrazione eucaristica in onore del Toniolo, con benedizione finale presso la tomba del Beato.
In precedenza, sempre insieme al vescovo Pizziolo, aveva partecipato alla riunione del comitato diocesano per la canonizzazione, elogiando il grande impegno profuso dalla comunità pievigina e diocesana in questi anni “nel segno del dono e della responsabilità”, ed auspicando una forte sinergia di lavoro tra tutti i soggetti coinvolti nel comitato nazionale anche in vista delle celebrazioni per il centenario della morte di Giuseppe Toniolo, nel 2018.
Ecco di seguito in sintesi il mio intervento alla giornata di Caerano San Marco (12 maggio 2016)
“Saluto tutti i presenti, e ringrazio molto per l'invito. Partecipo alla cerimonia di stamattina per la stima e l'amicizia per l'UNCI provinciale, grazie in particolare all'opera del Commendator Antonio Sergio Sossella e di tutto il direttivo.
Oggi voglio sottolineare in particolare il ruolo, la "mission" speciale dei Cavalieri d'Italia, uomini e donne che hanno deciso insieme, non in solitudine, di testimoniare i valori più alti e gli ideali più profondi della nostra convivenza civile. Siete l'espressione migliore del nostro Paese, persone che hanno combattuto e combattono, hanno sofferto e soffrono, hanno lavorato e lavorano per un'Italia migliore, che non si dimenticano mai di quanti hanno bisogno di un aiuto, di un messaggio concreto di solidarietà. E' l'orgoglio UNCI - che prima ho ascoltato attentamente nei discorsi dei dirigenti nazionali - e noi Vi ringraziamo per quello che siete e che fate, insieme, come associazione nazionale sul territorio di Marca.
E dico grazie per il Premio della Bontà, per la Vostra paziente, costante, meritoria opera di valorizzazione e di encomio di quanti operano gratuitamente, con impegno e generosità, per aiutare il prossimo, per soccorrere il disagio, per dare una mano concreta a chi soffre, per mettere in atto percorsi educativi e di promozione sociale.
Il Vostro Premio della Bontà ci ricorda che il bene esiste, ogni giorno, e grazie a Voi questi protagonisti umili e silenziosi del quotidiano, questi Buoni Samaritani del nostro tempo escono dal cono d'ombra di una società spesso dimentica e frettolosa, e diventano un modello, un esempio, un punto di riferimento per un mondo migliore, che vogliamo costruire insieme. Grazie!”