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Cattolici, libertà e bene comune nel segno del Toniolo

COMUNICATO STAMPA

Successo per la Giornata DSC del 7 luglio a Pieve di SoligoCattolici, libertà e bene comune nel segno del TonioloPresenze, incontri e dialoghi importanti sull’Italia che verrà

Un tempo nuovo di pensiero e azione per i cattolici italiani, per la libertà e il bene comune, a partire dalle radici di una grande storia di solidarietà e cooperazione. Arrivano da Pieve di Soligo, dalla terra dove il Beato Toniolo ha voluto essere sepolto, il messaggio e l’appello da parte di promotori, relatori e partecipanti della Giornata DSC del 7 luglio, svoltasi come anteprima del Festival della Dottrina Sociale 2018, sul tema “La sfida della libertà e l’amore al bene comune”.

Un seminario estivo di respiro nazionale, alla fine, che nella bella loggia gremita di Villa Brandolini a Solighetto ha visto riunite tante persone provenienti da varie parti d’Italia per dialogare sull’attualità e il futuro del nostro Paese nel segno del grande economista e sociologo cattolico, proprio nell’anno del Centenario della morte di Giuseppe Toniolo.L’iniziativa è stata promossa da Istituto Diocesano “Beato Toniolo. Le vie dei Santi” e Comitato “Toniolo 100” nella diocesi di Vittorio Veneto, unitamente a Festival DSC, Gruppi DSC – Essere lievito nella società e Fondazione Segni Nuovi, con il contributo del Comune di Pieve di Soligo, in collaborazione con Qualbuonvento.com e con l’adesione dell’associazione “Vita Nuova”, del movimento “Servire l’Italia” e della rete “ItaliaInsieme.eu”. L’apprezzamento è arrivato innanzitutto dalle istituzioni, a cominciare dal saluto di stima e benvenuto del sindaco Stefano Soldane dalla lettera che il presidente del Consiglio Regionale del Veneto,Roberto Ciambetti, ha inviato agli organizzatori, giustificando la sua assenza per inderogabili impegni istituzionali fuori regione. Sottolineando il ruolo “controcorrente” dei cattolici nell’attuale stagione, e citando il magistero di vari Pontefici sulla necessità della “carità nella verità”, Ciambetti li ha invitati ad affrontare il “rischio della libertà” citato da San Giovanni Paolo II nel 1995 alle Nazioni Unite, non senza aver espresso il proprio rammarico per la stagione negativa della crisi del sistema delle banche popolari del Veneto che ha tradito “gli ideali del Beato Toniolo e la nostra storia”. “Liberi, limpidi, intensi, facendo il bene possibile, con la coscienza sociale che esprime la libertà e la mette in gioco, al servizio di tutti”: così dovrebbero agire i cristiani oggi, guardando alla “grandezza del Toniolo”, secondo il giovane parroco veronese don Davide Vicentini, del gruppo coordinatori Festival DSC. “Di Giuseppe Toniolo noi abbiamo bisogno, oggi più di ieri – ha sottolineato il direttore scientifico dell’Istituto “Beato Toniolo”, Marco Zabotti- perché sentiamo tutta l’urgenza, la verità e la bellezza della sua voglia di santità come cristiano laico, del suo pensiero lungo e vitale sulla società e della azione instancabile al servizio della comunità ecclesiale e civile”.

Oggi, dunque, la sfida dei tempi nuovi. Come le affrontano le rappresentanze culturali, economiche e sociali del territorio della Marca Trevigiana, e venete in generale?“Con la consapevolezza orgogliosa della propria storia e ispirazione, e guardando come sindacato e corpo intermedio alla soluzione dei problemi legati ai nuovi lavori, al nuovo welfare, alle protezioni per chi non è garantito” – ha affermato Cinzia Bonan, segretaria generale UST CISL di Belluno – Treviso e consigliere nazionale Cisl, mentre Lorenzo Brugnera, presidente Latteria Soligo e membro del consiglio presidenza Confcooperative Belluno e Treviso, ha raccontato la storia a tratti difficile ma esaltante dei 135 anni di vita della sua cooperativa, oggi “attrezzata a guardare avanti ricordando sempre il seme della solidarietà che l’ha generata e la ragione fondativa dei “prodotti perfetti” legata a Giuseppe Toniolo”. “La libertà è partecipazione, è promuovere i segni di speranza per un nuovo umanesimo,è gettare ancor oggi seme buono, seme valido, nelle zolle scavate a fondo dall’aratro della storia, come diceva Vittorio Bachelet” – ha osservato Diego Grando, presidente dell’Istituto “Beato Toniolo” e attivo nell’ufficio promozione associativa dell’Azione Cattolica Italiana. Paola Pagotto, presidente della cooperativa sociale “Insieme Si Può” di Treviso, ha ricordato invece le emergenze sociali del nostro tempo, spesso legate al malessere dei giovani, e l’apporto di servizi e competenze offerto ormai da 35 anni dalla ISP che presiede, radicata nel messaggio tonioliano, con quasi 1300 soci, al 92 per cento donne, di 35 nazionalità diverse. Infine Mario Pozza, presidente Unioncamere Veneto e vice presidente Unioncamere nazionale, ha indicato in “Giuseppe Toniolo il grande interprete e alfiere dei valori della dottrina sociale nel territorio trevigiano e veneto, nel quale la piccola e media impresa, diffusa e moderna, non vive la conflittualità tra titolari e maestranze ma possiede un’anima solidale che poi si spende nel volontariato e garantisce un sistema sociale di coesione e innovazione, com’è nella sua storia passata e recente”. Importanti e significativi gli interventi che hanno animato il dibattito: Goriziano Merotto (Cisl/pastorale sociale),Giovanni Palladino (segretario del movimento sturziano Servire l’Italia),Marcello Criveller (presidente cooperativa “Giuseppe Toniolo” e di Federconsumo Veneto), Luciano Finesso (Costruire Insieme),Gianluigi Gigli (ItaliaInsieme.eu, già deputato e presidente nazionale MPV),Giampietro Cardillo (presidente di Servire l’Italia) hanno condiviso la necessità di azioni concrete in campo culturale e sociale e di strategie nuove, a partire dal basso e dai territori, perché i cattolici possano incidere con maggiore efficacia nella trama odierna del bene comune nel nostro tempo. E le conclusioni sono state alla fine nelle parole di soddisfazione e impegno da parte di tutti i relatori, e nella prospettiva di far seguire presto altri appuntamenti DSC con precisi aspetti tematici e la conferma dell’ottimo metodo del dialogo fra realtà e soggetti rappresentativi della società.

La riflessione si è poi fatta liturgia comunitaria nel Duomo di Pieve di Soligo, con laconcelebrazione eucaristica prefestiva nel giorno 7, ogni mese dedicato alla memoria e alla devozione di Giuseppe Toniolo, presieduta dal vicario generale della diocesi, mons. Martino Zagonel, presente a tutti i lavori pomeridiani della Giornata DSC anche in rappresentanza del Vescovo Corrado Pizziolo. “La sfida per noi non è scappare dal nostro quotidiano – ha affermatoall’omelia mons. Zagonel - ma abitarlo in modo nuovo. E cioè cercando e trovando in esso, nella fedeltà professionale, familiare e nella ricchezza relazionale, risposte nuove ai problemi del mondo. Si tratta di abitare il proprio territorio e di viverlo come lo spazio unico e irripetibile in cui noi collaboriamo alla costruzione del Regno di Dio”. Al termine del rito, la processione dei fedeli, la recita della preghiera di canonizzazione e la benedizione finale presso la tomba del Beato Toniolo.

La Giornata DSC del 7 luglio si è conclusa con la partecipazione del folto gruppo alla bella festa de La Notte Bianca del Gustopresso la Latteria Soligo, grazie anche alla squisita collaborazione Unpli, nello stile di amicizia, convivialità e comunità che ha suggellato un evento di incontri e riflessioni davvero prezioso.





IL FESTIVAL DSC NELLA TERRA DI GIUSEPPE TONIOLO

Sabato 7 luglio, dalle 15.30, a Pieve di Soligo(Tv)
IL FESTIVAL DSC NELLA TERRA DI GIUSEPPE TONIOLO
Tre appuntamenti su sfida della libertà e amore al bene comune

Approda a Pieve di Soligo, nella terra di Giuseppe Toniolo, nell’anno del Centenario della morte del grande economista e sociologo cattolico (7 ottobre 1918 – 7 ottobre 2018), l’edizione 2018 del Festival della Dottrina Sociale della Chiesa, giunto alla sua ottava edizione. Nel pomeriggio e sera di sabato 7 luglio, a partire dalle ore 15.30, si svolgerà proprio a Pieve la Giornata DSC anteprima del Festival sul tema “La sfida della libertà e l’amore al bene comune. Dialoghi sull’Italia nella terra del Beato Giuseppe Toniolo ”, con un programma che prevede un seminario di confronto in Villa Brandolini, la celebrazione della messa in Duomo con processione sulla tomba del Beato e la partecipazione finale alla festa della “Notte bianca del gusto” presso la sede della Latteria Soligo a Soligo. L’iniziativa è promossa da Istituto Diocesano “Beato Toniolo. Le vie dei Santi” e Comitato Diocesano “Toniolo 100”, unitamente a Festival DSC, Gruppi DSC – Essere lievito nella società e Fondazione Segni Nuovi, con il contributo del Comune di Pieve di Soligo, in collaborazione con Qualbuonvento.com e con l’adesione.

 

L’altra Caporetto,la Grande Guerra della povera gente

Presentazione del volume a Lago l’8 giugno e a Vittorio Veneto il 9 giugno

L’altra Caporetto,la Grande Guerra della povera gente Sarà presente l’autrice suor Albarosa Ines Bassani

 

Un libro dolorante e bellissimo … che nella limpidezza del raccontare rammenta talvolta i film di Ermanno Olmi”: così lo scrittore Corrado Stajano descrive sul Corriere della Sera la terribile vicenda di dolore e di guerra raccontata nel libro “L’altra Caporetto – Suore, orfanelle e pazze di Valdobbiadene profughe nei territori occupati 1917 -1918”” di suor Albarosa Ines Bassani, che sarà presentato a Lago l’8 giugno alle ore 20.45e a Vittorio Veneto il 9 giugno alle ore 18. Gli eventi sono realizzati in collaborazione con l’Istituto Diocesano “Beato Toniolo. Le vie dei Santi”, con l’adesione delle parrocchie di Revine e di Lago, il patrocinio dei Comuni di Revine Lago e di Vittorio Veneto e il contributo di Home Cucine e di Cantina Colli del Soligo.

Il volume – che ha avuto vasta eco regionale e nazionale, ed è già arrivato alla sua terza ristampa - racconta la Grande Guerra nelle terribili sofferenze patite dalla popolazione, specie nella Sinistra Piave trevigiana.Ne è prova la vicenda delle trecento ragazze e donne, soprattutto malate di mente e orfanelle, accudite da ventiquattro suore dorotee all’ospedale di Valdobbiadene, che si ritrovarono al centro del conflitto tra tedeschi, austro - ungarici e italiani dopo l’invasione del Veneto seguita alla rotta di Caporetto. Un gruppo di queste giovani venne ospitato per un anno in canonica a Revine, grazie alla generosità dell’allora parroco Padre Innocente Bortoluzzi.

Suor Gertrude Bisson, maestra per trent’anni a Valdobbiadene, tenne un diario di quella esperienza. Suor Albarosa Ines Bassani ha ritrovato quel materiale sepolto nell’archivio e, grazie a tre anni di ricerche, ne ha ricavato il libro “L’altra Caporetto”, pubblicato per i tipi di Gaspari Editore di Udine.

Fuggiti i medici e il personale sanitario in quel 1917, a Valdobbiadene solo le suore rimasero ad accudire malate e orfane sotto i bombardamenti degli italiani dal Grappa e dal Montello. Quel calvario durò due mesi. Distrutto l’ospedale, il folto gruppo riuscì a fuggire e a raggiungere l’ospedale di Vittorio Veneto, nel quale centottanta di loro morirono di stenti e di freddo ….Tanto “i matti sono inutili alla società”, ebbe a commentare un medico di allora. Fu celebrato anche un processo contro i responsabili di quell’eccidio. Dal Veneto, fortunatamente, le novanta scampate trovarono rifugio all’ospedale di Palmanova. Qui, il giorno della vittoria italiana, gli austriaci consegnarono le chiavi della struttura alla superiora delle dorotee e all’ufficiale medico prigioniero. A Palmanova le suore restarono due anni ad accudire i malati, reduci dalla guerra.

Frattanto un altro gruppo di suore, con le bambine dell’orfanotrofio, scappò lontano dal fronte assieme agli abitanti di Valdobbiadene. Il gruppetto delle orfanelle fu accolto dapprima nella canonica di Revine Lago, ma in quel “lungo anno della fame” ramingaronoovunque con un carrettino in cerca di un po’ di grano per la polenta; e quando la popolazione non aveva più niente e il denaro non valeva più nulla, barattarono la biancheria e i rocchetti di filo, per avere un poco di cibo e qualche medicina per le orfanelle. Queste donne coraggiose percorsero centinaia di chilometri a piedi tra Veneto e Friuli, da un campanile all’altro, da un comando di tappa all’altro, passando da Vittorio a Pordenone, oltre i fiumi Meduna e Livenza, fino verso il Tagliamento.

La presentazione del volume “L’altra Caporetto” a Lago avverrà alle 20.45 di venerdì 8 giugno nel Salone della Comunità di via Marconi, di fronte al municipio, con interventi introduttivi del sindaco Michela Coan, del parroco don Angelo Granzierae del direttore dell’Istituto Diocesano “Beato Toniolo”, Marco Zabotti. L’autrice suor Bassanisarà intervistata dal giornalista e storico Antonio Di Lorenzo. La serata sarà accompagnata dalle esecuzioni della Corale dei Laghi di Tarzo e di Revine Lagodiretta dal maestro Pierangelo Callesella. Al termine dell’incontro – per il quale collaborano i consigli parrocchiali di Revine e di Lago, gli Alpini di Revine e di Lago e il gruppo folkloristico “I Revinot” – sarà offerto ai presenti un momento conviviale.

La presentazione del libro a Vittorio Veneto è in programma alle 18 di sabato 9 giugno nella sala convegni della Biblioteca Civica di piazza Giovanni Paolo I, con i saluti introduttivi dell’assessore alla cultura Antonella Uliana, del vicario generale mons. Martino Zagonele del presidente dell’Istituto “Beato Toniolo”, Diego Grando. Sarà sempre il giornalista Di Lorenzo ad intervistare l’autrice Albarosa Ines Bassani, che è suora delle Dorotee di Vicenza, una delle prime due donne, nella storia della Chiesa, nominata Consultore Storico per le Cause dei Santi. Ella è finora l’unica religiosa componente dell’Accademia Olimpica di Vicenza, la più antica Accademia d’Italia, sorta nel 1555. E’ docente e ha pubblicato vari studi di storia contemporanea religiosa, sociale ed economica veneta.

Nella mattinata di sabato 9 giugno, a Pieve di Soligo, suor Bassani si recherà in visita sulla tomba del Beato Giuseppe Tonioloin Duomo, e poi alla sede dell’Istituto Diocesano “Beato Toniolo. Le vie dei Santi”. Farà quindi sosta all’Abbazia di Follina e alla Casa di accoglienza e spiritualità “Foresteria Santa Maria”.

 

SUCCESSO PER L’ARTE SACRA A MAGGIO

Nove chiese aperte per i visitatori tra Vittorio Veneto e Valdobbiadene ISTITUTO “BEATO TONIOLO”, SUCCESSO PER L’ARTE SACRA A MAGGIO Operatori ed esperti impegnati anche a Cavalier, Oderzo e Conegliano

Con il favore del bel tempo che ha accompagnato l’afflusso dei visitatori nello scorso fine settimana, l’Istituto Diocesano “Beato Toniolo. Le vie dei Santi” registra con soddisfazione il successo della manifestazione “Fuori Vino in Villa”: nel pomeriggio di sabato 19 maggio e nella giornata di domenica 20 maggio, l’apertura e l’accoglienza in nove chiese tra Vittorio Veneto e Valdobbiadene ha consolidato e migliorato l’ottimo risultato della prima edizione 2017, svelando autentici tesori di arte e di fede, facendo incontrare un gran numero di appassionati e intrattenendo le persone negli spazi di arte sacra con qualificati eventi musicali. “Siamo contenti per la risposta molto positiva – affermano il direttore scientifico dell’Istituto “Beato Toniolo”, Marco Zabotti, e la presidentedel Comitato Turismo Religioso delle diocesi di Vittorio Veneto e Belluno – Feltre, Cristina Falsarella, partner dell’iniziativa – perché accogliendo volentieri la rinnovata proposta del Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene DOCG e del suo presidente, Innocente Nardi, abbiamo avuto modo di consolidare il nostro progetto di turismo religioso e di rafforzare i legami con il territorio, mettendo a disposizione di residenti e forestieri un patrimonio unico di storia, architettura religiosa e bellezza artistica, valorizzando le capacità dei nostri operatori ed esperti e promuovendo giovani interpreti, associazioni musicali e gruppi corali delle nostre comunità”. Durante il terzo week-end di maggio, dunque, nove chiese in totale – cinque sabato pomeriggio, quattro nella giornata di domenica - di particolare fascino e valore anche a livello paesaggistico, sono rimaste aperte al pubblico grazie all’affiatato gruppo degli operatori culturali volontari del “Beato Toniolo”, con gli esperti e diplomati del biennio superiore appositamente realizzato insieme alla diocesi di Belluno – Feltre a guidare i visitatori alla “degustazione” di specifichi richiami simbolici e religiosi e di preziosi elementi artistici dei vari luoghi sacri. Protagonisti con loro, come detto, anche musicisti e cantori appartenenti a scuole, associazioni e gruppi corali del nostro territorio, impegnati a dar vita a una serie di eventi a orari prestabiliti così da coinvolgere il pubblico in un suggestivo incontro di arte e di armonie nei luoghi sacri. Sabato 19 pomeriggio, nell’Abbazia di Follina, hanno avuto successo la performance dell’esperta Paola Brunello e gli interventi musicali a cura di Marco Dassie, chitarra, ed Elisabetta Vanzella, flauto traverso; nella chiesa di San Floriano a Valdobbiadene, solo elogi per Tiziana Menegus e l’Associazione Culturale “Amici della Musica di Valdobbiadene”; alla chiesa di Santa Maria dei Broli, a Farra di Soligo, consensi per Giuliano Ros e l’Associazione Musicale “Toti dal Monte” di Pieve di Soligo; all’antica Pieve di San Pietro di Feletto, note di merito per Cinzia Tardivel e il Centro Studi Claviere di Vittorio Veneto; alla Pieve dei Santi Pietro e Paolo di Castello Roganzuolo, positivi riscontri per Martina Peloso e l’organista Chiara Vinera. Domenica 20 maggio, nella chiesa di San Silvestro Papa a Costa di Vittorio Veneto, applausi per l’esperta Cinzia Tardivel e le esecuzioni musicali della Scuola di musica Giovani talenti di San Polo di Piave; nella chiesa di Santa Maria Nova a Soligo, note positive per Alba Facchin e l’Associazione Musicale “Toti Dal Monte” di Pieve di Soligo; nella Sala dei Battuti al Duomo di Conegliano, esiti felici per Giada Cattelan e l’Istituto Musicale “A. Benvenuti” di Conegliano; nell’apertura pomeridiana della chiesa di San Vigilio, a Col San Martino, alto gradimento per Paola Brunello e la Schola Gregoriana Aurea Luce diretta dal maestro Renzo Toffoli. La due giorni di “Fuori Vino in Villa” – nella quale è stata presente e appositamente guidata anche una delegazione di giornalisti stranieri - si inserisce in un periodo particolarmente intenso e ricco di soddisfazioni per tutto il gruppo di volontari ed esperti dell’Istituto “Beato Toniolo”, che sabato 12 maggio hanno completato le uscite del quinto corso di formazione con la bella visita alla chiesa di S. Maria della Salute e al Seminario Patriarcale di Venezia. Grande successo di pubblico e di critica ha ottenuto infatti la recente apertura straordinaria della chiesa parrocchiale di Cavalier, con visita guidata da parte di Maria Teresa Tolotto: l’evento sarà ripetuto nella serata di sabato 21 luglio nella ricorrenza della festa di San Daniele Profeta. Sempre Tolotto, componente della Commissione Scientifica dell’Istituto, guiderà la visita al Duomo di Oderzonel pomeriggio di domenica 10 giugno, nell’ambito di O’Festival Oderzo dedicato alle arti. A Conegliano, invece, l’Istituto ha accolto l’invito del presidente dell’Associazione Dama Castellana, Alberto Rui, per cui sabato 9 giugno, dalle 18.30 alle 20, alcuni operatori culturali volontari apriranno le chiese di San Rocco e di San Martino e la Sala dei Battuti nel centro storico, e faranno a accoglienza ai visitatori nelle giornate della Dama Vivente.

 

Grande festa per il cinquantesimo di fondazione nella diocesi di Vittorio Veneto Associazione Famiglie Rurali

Grande festa per il cinquantesimo di fondazione nella diocesi di Vittorio Veneto Associazione Famiglie Rurali, ora nel nome c’è Giuseppe TonioloTanta gente al convegno su famiglia, dottrina sociale, cooperazione internazionale

Il cinquantesimo di attività dell’Associazione Famiglie Rurali “Sinistra Piave” nel centenario della morte del Beato Giuseppe Toniolo, sepolto in diocesi nel Duomo di Pieve di Soligo. Un legame stretto e significativo, una coincidenza non casuale, un collegamento desiderato e voluto.Perché le Giornate Sociali AFR , svoltesi a Vittorio Veneto, Colle Umberto e Conegliano il 19 e 20 maggio 2018, hanno rappresentato un punto di conferma e di rilancio per il benemerito sodalizio presieduto da Alessandro Toffoli, ma anche e soprattutto un punto di svolta. Infatti, da ora in poi – come ha sancito l’orientamento unanime dell’assemblea generale dei soci svoltasi a Colle Umberto – nella denominazione AFR non ci sarà più “Sinistra Piave”, il riferimento geografico alla Marca Trevigiana, ma la scritta “Giuseppe Toniolo”, alle radici di una storia, di una ispirazione cristiana, guardando al futuro.

Il Toniolo ritrovato, dunque, faro di luce e punto di riferimento, esempio di santità laicale che parla a tutti gli uomini di buona volontà del nostro tempo. Infatti, i “Dialoghi nel nome di Giuseppe Toniolo”che sabato 19 maggio hanno aperto le celebrazioni per il cinquantesimo di fondazione dell’Associazione, nata nel 1968, hanno detto soprattutto questo: ci riprendiamo per intero, con onore e responsabilità, un patrimonio di fede, di valori cristiani e di cultura, di lavoro e di cooperazione che appartiene alle nostre comunità grazie al Beato Giuseppe Toniolo, e da oggi vogliamo porre la sua straordinaria figura, anche nel nome, come richiamo costante all’opera quotidiana del nostro sodalizio. In questo senso, molto importante e significativo il patrocinio del Comitato nazionale per il Centenario della morte del Toniolo (1918 – 2018), che ha inserito l’evento AFR tra quelli a valenza territoriale meritevoli di apposita segnalazione in vista del convegno nazionale sul Toniolo il prossimo 24 novembre all’Università Cattolica a Milano.

Il convegno - svoltosi a Vittorio nella splendida sala civica del Museo della Battaglia, gremita di soci, amici e rappresentanze sociali del territorio, introdotto e coordinato da Marco Zabotti, direttore scientifico dell’Istituto Diocesano “Beato Toniolo. Le vie dei Santi” - è stato innanzitutto un’espressione corale di stima e di gratitudine per l’Associazione e il suo fecondo percorso di mezzo secolo di attività. Tanti i messaggi di saluto e di augurio giunti ai responsabili AFR da tante parti del mondo, a testimoniare la riconoscenza per l’opera infaticabile svolta in tanti anni al servizio dell’evangelizzazione della promozione umana tra i più poveri. Lo hanno confermato nei saluti iniziali il sindaco Roberto Tonon, il vicario generale mons. Martino Zagonel– che ha letto un messaggio scritto del Vescovo di Vittorio Veneto, mons.Corrado Pizziolo– e il presidente dell’Istituto “Beato Toniolo”, Diego Grando. Lo hanno manifestato il lunghissimo applauso al fondatore Romano Volpatoe il saluto affettuoso a don Romualdo Baldissera. E i contenuti espressi dai cinque relatori su “famiglia, dottrina sociale, cooperazione internazionale”, alla luce del Toniolo, hanno ribadito la bontà e il valore attuale della via originaria scelta dalle Famiglie Rurali della Sinistra Piave. La responsabile del centro studi della Cooperativa “Giuseppe Olivotti”, Monica Lazzaretto, ha evidenziato con ricchezza di numeri e dati le sfide decisive a livello demografico, educativo e relazionale che oggi accompagnano la famiglia nella società italiana e veneta, mentre il direttore generale di Banca Prealpi di Tarzo, Girolamo Da Dalto, ha ricordato i fondamenti tonioliani del credito cooperativo - in questa fase sottoposto a rischi concreti di omologazione a livello di sistema bancario europeo -, auspicando l’affermarsi di un movimento di pensiero e di persone che nel campo dell’economia promuova il valori dell’etica e di un nuovo modello di sviluppo.Renato Grando, consigliere AFR e cultore di storia, ha incentrato il suo intervento sull’origine sociale, politica e culturale delle “Maisons Familiales Rurale” tra fine ‘800 e inizi ‘900, sottolineando il ruolo guida del Toniolo, tutti temi oggetto dell’interessante volume a sua firma “Le giuste corde” presentato nell’occasione, stampato per i tipi di Dario De Bastiani Editore. Infine, l’eccezionale presenza e le appassionate relazioni dei due sacerdoti provenienti dallo Stato africano del Benin, Abbè Colbert Goudjinou eAbbè Gildas Sambieni– grandi amici delle Famiglie Rurali, profondi conoscitori della dottrina del Toniolo e molto impegnati per l’animazione ecclesiale e la promozione sociale del loro Paese – hanno testimoniato la forza, la bellezza e i frutti concreti delle relazioni e dei progetti di cooperazione internazionale realizzati dall’Associazione. Famiglia, dignità, educazione sono state le parole guida degli interventi dei due sacerdoti beninesi, che hanno esaltato l’esempio di fede e la missione profetica del Toniolo. Le conclusioni del presidente Alessandro Toffoli e il momento conviviale Slow Food sotto la Loggia hanno suggellato la prima delle due Giornate Sociali AFR, proseguita domenica 20 maggio mattina a Colle Umberto con la concelebrazione eucaristica presieduta nella chiesa parrocchiale da Abbè Sambieni, e poi con l’assemblea generale AFR “Giuseppe Toniolo”, aperta dai saluti del sindaco Edoardo Scarpis, di Marco Zabotti e del rappresentante del comune di San Pietro di Feletto,Luigino Sartor, con tante testimonianze positive del gruppo dei fondatori e dei soci AFR.

Il pranzo sociale a Ogliano e il pomeriggio di festa in Corte delle Rose a Conegliano, in collaborazione con la Bottega Tatà, hanno suggellato due giornate davvero “storiche” e beneauguranti per l’Associazione Famiglie Rurali “Giuseppe Toniolo”.