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La vicenda di Soller in Commissione in Provincia

“Ringrazio per l’attenzione e la sensibilità il presidente della Commissione, Toaldo, e l’assessore al sociale, Speranzon: lo scorso  28 gennaiosi è svolta in Provincia a Treviso la riunione della Commissione “Servizi al cittadino e promozione del territorio”, così come richiesto dal sottoscritto con procedura d’urgenza, perché fosse affrontata in una sede istituzionale appropriata la vicenda dell’annunciata ospitalità di un gruppo numeroso di profughi in una struttura di privati ubicata a Soller, in comune di Cison di Valmarino.                                 

Attraverso l’audizione dei soggetti coinvolti, a cominciare dalla Prefettura e dai Sindaci dei cinque  Comuni della Vallata – Cison di Valmarino, Miane, Follina, Tarzo e Revine Lago - , volevo si facesse piena luce e chiarezza sul progetto, che ha suscitato le legittime preoccupazioni e contrarietà dei residenti e delle amministrazioni locali, rischiando di provocare serie ricadute negative sul piano sociale. Lo confermano del resto le marce silenziose e la raccolta di firme degli ultimi giorni”. 

Il consigliere provinciale Marco Zabotti, capogruppo di Marca Civica, motiva così la sua personale richiesta di convocazione della Terza Commissione sociale e cultura presso la sede provinciale del Sant’Artemio a Treviso.

“In questa vicenda complessa e delicata, le istituzioni locali come la Provincia devono attivare tutti i canali possibili per l’informazione e il dialogo tra i soggetti interessati  e i cittadini – osserva ancora il consigliere Zabotti – e offrire  un tavolo di confronto serio nell’interesse generale, anche e soprattutto per  valutare le conseguenze di un programma di accoglienza che sarebbe insostenibile per le comunità locali”.

“In questa fase di inquietudine dopo i fatti di Colonia, e visti anche i problemi per la sicurezza nella zona, sono molto preoccupato per le tensioni e le reazioni dell’opinione pubblica – conclude il capogruppo di Marca Civica -. Mi auguro che si possa giungere alla radicale revisione del progetto, con un supplemento di consapevolezza e di disponibilità da parte dei soggetti promotori”.