GIUSEPPE TONIOLO BEATO, L’ATTUALITA’ DI UN MESSAGGIO DI FEDE E DI VITA

La parrocchia di Pieve di Soligo accoglie con vera gioia e gratitudine l’elevazione agli onori degli altari del grande sociologo ed economista cattolico Giuseppe Toniolo, che verrà  proclamato Beato il prossimo 29 aprile a Roma nella solenne cerimonia nella Basilica di San Paolo fuori le mura. Le spoglie mortali del Servo di Dio, conservate nel Duomo di Pieve, sono ormai divenute reliquie e sono simbolo autentico per la devozione popolare dei fedeli, in particolare dei cristiani laici che vedono in Toniolo un modello autentico di santità e un esempio altissimo di cristiano coerente, fedele a Dio e agli uomini in tutti gli ambienti di vita. In questo senso, l’attività del Comitato diocesano per la beatificazione sin dall’anno 2000 è stata molto importante e meritoria, e ha saputo creare quel clima spirituale di fede e di preghiera personale e comunitaria che è certamente all’origine della miracolosa guarigione ottenuta per intercessione del Toniolo proprio da un giovane pievigino. Ecco alcuni ragioni dell’attualità del suo “pensiero-azione”: Un “Vangelo vivente”. Nel tempo della scristianizzazione della società e del relativismo etico, il Nostro rappresenta un modello di santità laicale “conciliare” ben prima della celebrazione del Concilio Vaticano II, un “pensiero-azione” totalmente permeato dall’amore di Dio e dall’amore del prossimo, un “voglio farmi santo” che costituisce sempre il punto più alto della vocazione cristiana realizzata dal Toniolo nella vita quotidiana di sposo, padre di famiglia, docente universitario, animatore instancabile e guida autorevole del movimento cattolico tra fine ‘800 e inizi ‘900. La sua esperienza è un modello di ricerca e affermazione della verità, un esempio per chi sceglie la sequela del Signore da cristiano laico, trattando le cose temporali e ordinandole secondo Dio. Per noi oggi vale l’estrema attualità del suo messaggio, l’esigenza che si punti ancora e sempre alla formazione di coscienze illuminate e alla maturazione di vocazioni laicali che sappiano testimoniare la perenne novità del Vangelo in ogni momento dell’esistenza. La famiglia degli ideali e degli affetti. E’ nella relazione con Dio e nello speciale  rapporto di amore con la moglie Maria Schiratti e con i figli, nella buona e nella cattiva sorte, che Toniolo mette le solide basi del suo percorso personale di vita, di fede e come educatore. Egli attraversa il tempo con la sua affettuosa e solerte attenzione per la dinamica familiare, offrendo un modello di Chiesa domestica da riscoprire e valorizzare come fondamento per la costruzione di una società più umana e più giusta. Peraltro, il tema della centralità della famiglia è estremamente attuale e prioritario negli orientamenti pastorali della Chiesa italiana e caratterizza la “vita buona del Vangelo”. Esso  ha forti connotazioni e legami con una riflessione che investe oggi sempre più la società civile e sollecita un vero investimento di progetti, strategie e risorse da parte della comunità politica e delle istituzioni. La famiglia protagonista, oggi, più che mai, per ridare senso al primato della persona, al dono della fecondità della coppia e del futuro dei figli, alla solidarietà tra le generazioni, alla sussidiarietà autentica in un quadro di vera coesione sociale. Al servizio della Chiesa. Toniolo è uomo di profonda spiritualità cristiana, coltiva il senso dell’ obbedienza alla Gerarchia e dell’autentica comunione ecclesiale, sente in verità e libertà il richiamo dei grandi insegnamenti evangelici e la genuina vocazione a mettere la propria persona al servizio della missione di evangelizzazione e di santificazione della Chiesa universale. Offre se stesso per il bene della comunità cristiana, consiglia i Pontefici per le loro encicliche, intesse fraterni rapporti di amicizia con Vescovi, sacerdoti e laici, anticipa e sviluppa i grandi temi della dottrina sociale della Chiesa, promuove le Settimane Sociali, guida la fase di rinascita dell’Azione Cattolica con la presidenza dell’Unione Popolare, media costantemente tra le opposte sensibilità ecclesiali del suo tempo perché si possano sempre realizzare il bene e l’amore nella verità e nella concordia. E’ uomo di comunione autentica, quella di cristiani laici che “obbediscono in piedi, da figli, e non seduti, da servi”, e dedicano le loro migliori energie per amare  la Chiesa e il Paese con rettitudine, competenza, dedizione e generosità verso tutti. Il primato dell’etica sull’economia. “Dell’elemento etico quale fattore intrinseco delle leggi economiche” è il primo riferimento essenziale della grande produzione scientifica in campo economico, sociologico e statistico dell’insigne docente pisano. E’ in verità un aspetto teorico e pratico di grandissima valenza e attualità rispetto al dibattito odierno legato alla crisi economica e finanziaria a livello internazionale, e alle scelte che negli anni hanno privilegiato la rendita, il profitto e la speculazione rispetto alla produzione, al talento, al lavoro, in definitiva rispetto al primato della persona. Nel pensiero tonioliano, che sappiamo espresso da lungo tempo ormai nello stesso Magistero sociale della Chiesa, vale dunque il primato dell’etica sull’economia, un modello di sviluppo sostenibile, efficiente, ordinato e giusto, la collaborazione tra imprenditori e lavoratori nell’interesse dell’impresa, la promozione delle forme della cooperazione e del risparmio mutualistico,  l’aiuto concreto per il miglioramento delle condizioni di vita delle classi sociali più povere, a cominciare dalla giusta retribuzione per l’opera svolta. E’ la proposta di una nuova via in campo economico e sociale, ispirata alla verità e alla giustizia evangelica, con la critica all’ideologia di ieri, e di oggi, del liberismo sfrenato e del socialismo ateo e rivoluzionario. Ripartire dalle idee. Appassionato studioso, docente stimato e benvoluto dai suoi allievi universitari, cristiano integerrimo e coraggioso in un tempo di fiere opposizioni alla Chiesa e al suo messaggio evangelico, Toniolo si propone a noi come esempio di profondo conoscitore delle verità della dottrina cristiana ed instancabile animatore di iniziative in campo culturale e sociale. Ecco la novità e l’importanza anche per il nostro tempo di un Progetto culturale che affronti le sfide della modernità, così come ha fatto in questi ultimi anni la Chiesa italiana, secondo i temi dell’ispirazione cristiana, e come si propone lo stesso “convenire” della diocesi di Vittorio Veneto. Toniolo diede vita a riviste, scuole e convegni di respiro nazionale ed internazionale, pensò e favorì la nascita dell’Università Cattolica, parlò per prima di una “democrazia cristiana” orientata al bene comune secondo i principi della cooperazione ordinata e positiva tra i vari soggetti sociali. Nel tempo delle “res novae”, in questa stagione “magnifica e drammatica”, gravida di rischi ma anche di tante opportunità, dobbiamo recuperare il senso di un’iniziativa culturale cristianamente ispirata capace di parlare agli uomini e alle donne delle nostre comunità nella concretezza della loro vita, di rispondere alle domande diffuse di senso e di verità, di generare  speranza di futuro e di bene per tutti. In Europa e per la pace.  Nel suo tempo Toniolo fu leader del movimento cattolico in Europa, capace di suscitare relazioni, impegni e azioni di sinergia e collaborazione in campo culturale e sociale a forte valenza continentale, perfettamente in linea con una dinamica di Chiesa universale orientata alla evangelizzazione e santificazione dell’intera umanità. Ecco un ideale ancora di straordinaria attualità, una vocazione autentica per la nostra stessa comunità nazionale proiettata dall’economia in un’ottica di internazionalizzazione spinta di imprese e di prodotti, ma ancora alla ricerca di percorsi efficaci di governo dell’Unione Europea specialmente in questo tempo di crisi, che ha purtroppo dimostrato la debolezza del sentire comune degli Stati e dei loro governanti. Serve infatti un’Unione fondata su valori forti e condivisi, plasmata da relazioni virtuose in campo culturale, intessuta di buone pratiche istituzionali, economiche e sociali. Da qui deve rinascere  l’impegno dei cattolici per dare un’anima alla costruzione europea, senza localismi, chiusure e divisioni di territori e nazionalità, sull’esempio di grandi statisti come De Gasperi, Adenauer e Schumann che dalla loro fede cristiana furono motivati alla edificazione della prima grande casa europea dopo la tragedia della seconda guerra mondiale.  E tutto questo in un’ottica più ampia volta all’affermazione della cooperazione e della pace a livello planetario, un bene inestimabile che lo stesso Toniolo aveva propugnato con il suo progetto di un istituto cattolico di diritto internazionale annunciato nel 1917, un anno prima della sua morte e della fine della prima guerra mondiale, idea oggi ripresa e attuata dall’Azione Cattolica Italiana con l’Istituto intitolato proprio all’insigne docente trevigiano. L’Europa e la pace, dunque, mete ambiziose e traguardi sempre attuali per le opere e i giorni dei cristiani e di tutti gli uomini di buona volontà.