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“LE COSE NUOVE” ALL’ABBAZIA DI FOLLINA IL 29 AGOSTO SERA

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Farà tappa a Follina sabato 29 agosto alle ore 20.45, nell’antico refettorio del XIII secolo della storica Abbazia di Santa Maria, il tour di presentazioni del nuovo libro di Marco Zabotti “Le Cose Nuove. Rinascere più forti sulle orme del Toniolo”.  

Iniziato il 15 luglio e 16 luglio scorsi con le prime tappe a Crespano del Grappa, Oderzo e Pieve di Soligo, seguite a fine luglio e a metà agosto da Farra di Soligo, Campodipietra e Motta di Livenza, la proposta al pubblico dell’ultimo volume appena edito da Zabotti, direttore scientifico e vice presidente dell’Istituto “Beato Toniolo. Le vie dei Santi” della diocesi di Vittorio Veneto, approda sabato nella splendida sede dell’Abbazia follinese custodita dai frati Servi di Maria, all’interno del grande refettorio inserito nel contesto del magnifico chiostro costruito nel 1268.  

Gli incontri pubblici per la presentazione del nuovo libro nella Marca trevigiana, e anche le interviste televisive che hanno contraddistinto questo periodo di lancio della nuova opera di Marco Zabotti - dopo il successo del volume “Giuseppe Toniolo. Nella storia il futuro” (Ave, Roma 2018) - sono stati accompagnati dal convinto apprezzamento di tante persone e da giudizi lusinghieri sui contenuti espressi e sulla proposta offerta in abbinamento con la musica.                                                

“Sono molto grato per l’attenzione e la simpatia che circondano la mia nuova pubblicazione - sottolinea il giornalista pievigino - e per il calore e l’affetto che mi sono stati dimostrati in queste uscite estive. Sicuramente i temi trattati della pandemia nei suoi effetti per la vita delle persone, della rinascita e del mondo nuovo dal punto di vista interiore e del modello di vita e di pensiero del grande riformatore economico e sociale Giuseppe Toniolo, anche e soprattutto sul nostro territorio, hanno destato interesse e disponibilità all’incontro e alla lettura.                                        In particolare, esprimo speciale riconoscenza alle associazioni, ai musicisti e artisti, ai volontari e alle realtà istituzionali ed economiche che hanno offerto la loro preziosa sinergia e il loro sostegno all’iniziativa”.  

A Follina l’autore del volume appena pubblicato per i tipi de La Piave Editore, anche coordinatore della rete “Vite Illustri Pieve di Soligo (VIP), risponderà alle domande della giovane e brillante presentatrice e speaker radiotelevisiva Elisa Nadai, secondo un format ormai collaudato e molto apprezzato in precedenti uscite.

Gli interventi musicali saranno a cura della Piccola Orchestra Veneta diretta dal maestro Giancarlo Nadai, sodalizio che anche nelle recenti performance nel Duomo di Pieve di Soligo e alla chiesa della Madonna dei Broi di Farra di Soligo, accompagnando gli eventi pubblici per il libro di Zabotti, ha dato una grande dimostrazione della qualità e del livello altissimo delle sue interpretazioni.                        Nella serata di Follina del 29 agosto, che sarà introdotta in musica a partire dalle ore 20.15, si esibiranno come solisti al violino Emanuele Bastanzetti e Andrea Bet, al flauto Francesca Cescon, al cembalo Sabrina Comin, soprano Loredana Zanchetta.

Mariapia Fornasier sarà la voce narrante nell’antico refettorio, con la lettura di alcuni brani tratti direttamente da “Le Cose Nuove”.

Promuovono l’evento in Abbazia l’Istituto Beato Toniolo. Le vie dei Santi di Pieve di Soligo, la Casa di accoglienza e spiritualità “Foresteria Santa Maria” di Follina, l’Associazione musicale “Toti Dal Monte”, la Piccola Orchestra Veneta e la rete “Vite Illustri Pieve di Soligo” (VIP), con il contributo di Latteria Soligo, Home Cucine, La Piave Editore e Marpress tipografia digitale.

Ingresso libero e fino a esaurimento dei posti, nel rispetto delle vigenti disposizioni in materia di covid-19.

DEBUTTA A ODERZO E A PIEVE DI SOLIGO IL LIBRO “LE COSE NUOVE”

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Oderzo e Pieve di Soligo tengono a battesimo il nuovo libro di Marco Zabotti, direttore scientifico dell’Istituto “Beato Toniolo”, che continua il suo viaggio alla ricerca dei valori di fondo e delle realtà preziose che donano pienezza di vita alle opere e ai giorni del nostro tempo, dopo il successo del volume “Giuseppe Toniolo. Nella storia il futuro” (Ave, Roma 2018).                                              

Nella serata di mercoledì 15 luglio, alle ore 20.30,  sarà il direttore del settimanale diocesano L’Azione, don Alessio Magoga, a inaugurare a Oderzo la rassegna “Cultura, Bellezza e Comunità, per stare bene insieme” nel cortile della canonica presso il Duomo, con la sua presentazione del nuovo libro del dottor Zabotti “Le Cose Nuove. Rinascere più forti, sulle orme del Toniolo”, in uscita per i tipi de La Piave Editore. Sarà presente l’autore, e la serata sarà allietata dagli intermezzi musicali al flauto del maestro Paolo Dalla Pietà. 

L’Istituto Diocesano “Beato Toniolo. Le vie dei Santi”, in collaborazione con la parrocchia di Oderzo, e con il patrocinio del Comune di Oderzo, promuove dunque un ciclo di tre appuntamenti culturali nelle date del 15, 22 e 29 luglio.

“Ci è sembrato importante offrire un segnale di vitalità e di offerta culturale estiva nella nostra città, per tutto il nostro territorio -  spiega la coordinatrice dell’iniziativa Maria Teresa Tolotto, responsabile dell’archivio e del museo della parrocchia del Duomo, componente della commissione scientifica del “Beato Toniolo” - e per questo abbiamo pensato a tre mercoledì sera consecutivi del mese di luglio. L’idea è quella di proporre tre libri diversi, di cui due freschi di stampa, che possono suscitare l’attenzione e l’interesse di un vasto pubblico”.

Marco Zabotti  mette al centro della sua nuova pubblicazione il mondo nuovo, dentro ciascuno di noi. Quasi un istant book, un diario di bordo, uno sguardo accorato  sulle conseguenze negative della pandemia, ma anche sulle risposte di bene che si sono generate (primo capitolo). E poi la visione di una nuova dimensione  interiore e di uno stile di nuova umanità, a partire dalla capacità di riformare se stessi (secondo capitolo). Come fece un tempo il grande economista e sociologo cattolico Giuseppe Toniolo, un simbolo per l’oggi della nostra storia di uomini e donne che guardano al futuro (terzo capitolo).  In appendice, un agile report sulle parole speciali del centenario tonioliano 2018,  in particolare degli interventi del cardinale Gualtiero Bassetti agli eventi del Premio Toniolo e della solenne concelebrazione eucaristica a Pieve di Soligo il 6/7 ottobre 2018.                                       “Ora è tempo di “cose nuove”, a partire da noi stessi - scrive Zabotti - : dopo la catastrofe vitale che ci ha coinvolti con la pandemia, possiamo rinascere più forti, insieme”. La pubblicazione del volume è patrocinata da Comune di Pieve di Soligo, rete culturale “Vite Illustri Pieve di Soligo”, Istituto Beato Toniolo. Le vie dei Santi e Foresteria Santa Maria di Follina, con il contributo di Latteria Soligo.

Nella serata successiva, giovedì 16 luglio a Pieve di Soligo, nell’ambito della manifestazione estiva “E-state insieme a Pieve”, alle ore 20.45, nella Corte Morona - Ciassi di piazza Umberto I, sarà la speaker radiotelevisiva Elisa Nadai a intervistare l’autore de “Le Cose Nuove”, e l’evento sarà accompagnato dalle esecuzioni dei musicisti della Piccola Orchestra Veneta.  

In precedenza negli spazi adiacenti, alle ore 20, nella ricorrenza della festa della Madonna del Carmine - alla quale è intitolata la chiesetta di palazzo Morona di recente donata alla parrocchia e restaurata, che custodisce il dipinto del maestro Giovanni Zanzotto - l’arciprete don Giuseppe Nadal presiederà la celebrazione eucaristica, come ormai tradizione da lungo tempo.

 A conclusione della messa, e prima della presentazione del libro, la Piccola Orchestra Veneta e il soprano Loredana Zanchetta eseguiranno il “Salve Regina” di Vivaldi in omaggio alla Madonna del Carmine.     

LA FORESTERIA SANTA MARIA E’ APERTA A VISITATORI E PELLEGRINI

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E’ ormai pienamente operativa da qualche settimana e disponibile all’ospitalità di pellegrini e visitatori la nuova Casa di accoglienza e spiritualità “Foresteria Santa Maria” nell’Abbazia di Follina, inaugurata ufficialmente il 9 settembre 2017 e ora completamente accreditata per il suo servizio nell’ambito di un turismo religioso di qualità, quale punto di eccellenza del progetto di settore nella diocesi di Vittorio Veneto.                      

Lo hanno verificato di persona in questi giorni, complimentandosi a più riprese per il livello del restauro, della riqualificazione degli ambienti interni e della loro funzionalità, i componenti del folto gruppo di delegati delle diocesi di Innsbruck, Bolzano – Bressanone, Belluno – Feltre, Vicenza e Vittorio Veneto (nella foto allegata), che hanno partecipato a una intensa sessione di lavoro sulla realizzazione di un progetto a valenza europea, coordinato da tempo a livello tecnico da Eurac di Bolzano, sulla valorizzazione dei luoghi della fede e della cultura cristiana lungo un percorso che muove dall’Austria e conduce sino al mare Adriatico attraversando il cuore della diocesi di San Tiziano. E in verità giudizi molto positivi sulla Foresteria Santa Maria  hanno contraddistinto le valutazioni di gradimento di tutti coloro che hanno già sperimentato in questa fase l’ospitalità nella struttura, affidata alla gestione dell’Istituto Diocesano “Beato Toniolo. Le vie dei Santi”, che nei mesi scorsi ha seguito direttamente con grande impegno tutte le procedure legate alla firma delle convenzioni, alle attivazioni delle utenze e ai vari adempimenti amministrativi e burocratici.

                                                                                                                                                       “Visitatori e pellegrini sono attratti a Follina, accolti in Abbazia, accompagnati in un’esperienza unica di spiritualità e di fraternità  - sottolinea il presidente dell’Istituto Diocesano “Beato Toniolo. Le vie dei Santi”, Diego Grando – nella Foresteria Santa Maria oggi simbolo dell’amore di un territorio, che ha voluto prendersene cura per restituirla alla sua funzione originaria: dare ospitalità e ristoro ai credenti in Dio”. Già nel nome, infatti, essa riassume la vocazione di sempre di un luogo speciale, interiore: l’incontro, la disponibilità a farsi prossimo al forestiero e al viandante, l’apertura del cuore, della mente e di uno spazio fisico eloquente a quanti ricercano l’essenziale, il primato di Dio.

E lo splendido complesso abbaziale situato nel cuore di Follina, comune oggi inserito tra i Borghi più belli d’Italia, è un monumento nazionale che vanta secoli di storia, un esempio di architettura cistercense ammirato da sempre per il fascino delle sue linee, forme e sculture, e per il silenzio raccolto che avvolge il chiostro – datato 1268, e che festeggerà i suoi 750 anni con il concerto “Dante a Follina” il prossimo 12 maggio - e tutti gli ambienti di liturgia e di preghiera. 

Ricordiamo che la Foresteria ha una capienza di nove camere, ciascuna con bagno privato,  e una ventina di posti letto. La cucina è utilizzabile in autogestione e sono fornite le vivande per la prima colazione, mentre lo spazio comune di soggiorno è destinato a refettorio e sala di ritrovo per gruppi e singoli pernottanti negli ambienti della Foresteria. Nella presenza come ospiti è inclusa la visita guidata all’Abbazia e la possibilità di partecipare alla preghiera comunitaria dei Servi di Maria. Si può anche prevedere l’utilizzo degli spazi di soggiorno senza pernottamento per i gruppi parrocchiali e associativi che volessero fare l’esperienza del ritiro e dell’incontro in giornata nella struttura.                                                                                                                     

Informazioni: sito web www.beatotoniolo.it/foresteria, foresteria@beatotoniolo.it;   prenotazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  Telefono 0438/970640.  

 

GIUSEPPE TONIOLO “DEBUTTA” SUL PALCOSCENICO

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Un grande economista e sociologo cattolico che parla nell’oggi e guarda al domani.  Sì, perché l’attualità del pensiero e dell’azione dell’insigne docente trevigiano, proclamato Beato dalla Chiesa il 29 aprile 2012,  sarà al centro dello spettacolo teatrale “Giuseppe Toniolo. La storia è futuro” che verrà rappresentato in prima assoluta nazionale sabato 14 aprile alle ore 21 al Teatro Careni di Pieve di Soligo, con replica la domenica 15 aprile alle ore 17, sempre nella sala di via Marconi. L’ingresso è libero.  La rappresentazione è inserita nel cartellone generale come anteprima del Festival Biblico 2018, al quale l’Istituto pievigino collabora a livello diocesano con propri contributi e proposte sul tema del futuro.                                                                                                                                  

Il progetto nasce da una riflessione condivisa da tempo nella parrocchia di Pieve di Soligo, a partire da un’idea dell’arciprete don Giuseppe Nadal, proprio sull’importanza di una comunicazione che arrivi al cuore delle persone con il messaggio della vita, del pensiero e della santità laicale del Toniolo, in particolare alle giovani generazioni. E così l’Istituto Diocesano “Beato Toniolo. Le vie dei Santi”, proprio nell’anno del Centenario tonioliano e all’interno del Comitato diocesano “Toniolo 100”, ha messo in campo il progetto di uno spettacolo sul palcoscenico, affidandosi all’Accademia Teatrale Lorenzo Da Ponte di Vittorio Veneto, regista Silvio Pasqualetto, insieme all’Associazione Aliestese, presieduta da Stefania Bet, con la fattiva collaborazione dell’Associazione Culturale Careni di Pieve di Soligo guidata da Davide Amianti.                                                                                            Con la consulenza e il coordinamento del direttore scientifico dell’Istituto “Beato Toniolo”, Marco Zabotti, l’opera si avvale di un copione frutto dei contributi scritti da persone già coinvolte dall’unità pastorale pievigina in questa originale progettualità: Gianni Cella, Mariaregina Dal Ben, Enrico Dall’Anese, Nicola Sergio Stefani, Francesca Zabotti e il compianto Pietro Furlan.  Ora si sta lavorando con grande impegno ed entusiasmo per il debutto del 14 aprile: l’iniziativa ha il patrocinio anche del Comitato nazionale per il centenario del Toniolo                                                                                    

Il mese di aprile si presenta comunque ricco di impegni e di attività nel ricordo di Giuseppe Toniolo, come è stato illustrato durante la recente riunione della Commissione scientifica dell’Istituto “Beato Toniolo”, svoltasi nella sede presso il Collegio Balbi Valier di Pieve di Soligo.                                                                                                    In particolare, venerdì 6 aprile, alle ore 20.30, nell’aula magna del Patronato Careni di Pieve di Soligo si terrà il quarto e conclusivo appuntamento del percorso di riflessione etica sull’economia e il bene comune promosso dall’Azione Cattolica diocesana. Sul tema “Pensare il presente e guardare il futuro, nel centenario di Giuseppe Toniolo”, interverrà il professor Johnny Dotti, docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore e presidente di Welfare Servizi, per una serata interessante e qualificata da un relatore molto stimato a livello nazionale per il livello della sua riflessione in campo ecclesiale, sociale ed economico.

Infine, con il ruolo attivo a livello di segreteria generale aggiunta dell’Istituto Diocesano “Beato Toniolo. Le vie dei Santi”, si riunirà il 20 aprile a Roma il Comitato nazionale per il Centenario del Toniolo, che da mesi sta lavorando all’organizzazione del grande convegno sull’attualità del Toniolo in calendario a Milano il 24 novembre 2018, nella sede dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.      

GIUSEPPE TONIOLO, CENT’ANNI DI FUTURO

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Giuseppe Toniolo? Certo. Un secolo dopo la sua morte, avvenuta a Pisa il 7 ottobre 1918, la straordinaria attualità del “pensiero-azione” dell’insigne docente trevigiano risalta con particolare rilievo nella vita della Chiesa e del Paese. A cinque anni dalla beatificazione, avvenuta a Roma il 29 aprile 2012, le celebrazioni per il centenario tonioliano assumono una valenza speciale, per far comprendere alla comunità ecclesiale e civile la validità nell’oggi e per il domani di una lezione di fede e di vita davvero esemplare. E mentre nelle diocesi sono già cominciati gli eventi religiosi e civili per l’importante ricorrenza, a livello nazionale l’apposito comitato riunitosi a Roma ha individuato per il 24 novembre 2018, nella sede dell’Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano, la data di una giornata di studio e dialoghi a valenza europea sulla personalità e l’opera di Giuseppe Toniolo.                                                                                                                                                     La santità laicale, il pensiero e l’azione                                                                                                                                                                                              Nato a Treviso il 7 marzo 1845, docente universitario di economia politica per quarant’anni a Pisa, sepolto nel Duomo di Pieve di Soligo, cittadina nativa della moglie Maria Schiratti, il Beato è modello riconosciuto di virtù umane e cristiane. “Voglio farmi santo” era il suo intento di vita, sin da giovanissimo.                                                   Il suo diario spirituale è specchio e conferma di questo impegno quotidiano, nella vita di sposo, padre di sette figli (tre morirono in tenera età), docente universitario ed educatore dei giovani, animatore instancabile e guida autorevole  del movimento cattolico tra fine ‘800 e inizi ‘900, teorico del primato dell’etica in economia, della cooperazione e della solidarietà sociale,  consulente di Leone XIII per l’enciclica “Rerum Novarum” del 1891, uomo di Azione Cattolica e presidente dell’Unione Popolare, fondatore di riviste e studi internazionali e delle Settimane Sociali (Pistoia, 1907), sostenitore della nascita dell’Università Cattolica e di un futuro “Istituto cattolico di diritto internazionale” per la pace (1917).                                                                       Sale e luce                                                                                                                                              ”Il Beato Giuseppe Toniolo fu sale saporoso e luce che splende”, capace di tradurre “il Vangelo in un progetto culturale al servizio dell’uomo”: nelle parole del Patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, ritroviamo le ragioni profonde della grandezza di questo santo laico, uomo di indomita speranza e di straordinaria visione di futuro. Risaltano il primato di Dio e la sintesi unificante nella vita di un uomo sempre fedele alla vocazione di laico cristiano, propria di chi tratta le cose temporali e le ordina secondo Dio. Sale e luce, con una presenza che sa discernere, pensa e propone, si attiva, costruisce comunione, si assume per intero le responsabilità. E spesso patisce sofferenze – a cominciare dall’ambiente universitario - perché coerente con i propri ideali, testimone, innovatore, anticipatore e profeta. Ecco l’attualità: un vero cristiano, che non esita o si scoraggia, non si adegua alla mentalità corrente, non teme la modernità, ma sa affrontare le novità culturali, economiche e sociali del suo tempo con lo sguardo lungo e l’azione concreta, positiva, competente e riformatrice.                                                                                                   La centralità della famiglia                                                                                                               La memoria liturgica del Beato Toniolo viene celebrata il 4 settembre, a ricordo del giorno del suo matrimonio con Maria Schiratti (1878): è  la conferma più significativa di come il grande economista e sociologo cattolico possa essere considerato un autentico patrono della famiglia. Infatti, in casa Toniolo risaltavano l’amore sincero e profondo dei due sposi, la loro speciale sensibilità educativa, il clima di benevolenza e di carità operosa, lo spirito costante di preghiera, la serenità nel rapporto con i figli e la loro benedizione serale da parte dei genitori, l’accoglienza docile della volontà di Dio anche nei momenti dolorosi dell’esistenza, con la recita del “Te Deum” e del “Magnificat”. Un messaggio per l’oggi? Sicuramente, affinché la famiglia ridiventi protagonista a livello ecclesiale e civile, e le istituzioni possano dare promozione ed effettivo sostegno al suo ruolo centrale nella società, per la nascita e il futuro dei figli, la solidarietà fra le generazioni, la concezione autentica della sussidiarietà.                                                                       Un nuovo modello economico e sociale                                                                                    Primato della persona e dei corpi intermedi, alleanza tra capitale, impresa e lavoro, mutualità e cooperazione,  una riforma sociale in cui prevalgono l’etica e lo spirito cristiano sulle leggi dell’economia, superando sia l’individualismo utilitarista, sia il collettivismo materialista, una visione complessiva della democrazia ordinata al bene comune. Sono le intuizioni anticipatrici e le opere concrete del Toniolo, le antiche e nuove vie della dottrina sociale della Chiesa e del magistero di Papa Francesco, che oggi sottolineano l’importanza della cultura del dono, il ruolo dell’economia civile, l’esigenza di un modello di sviluppo più umano, giusto, solidale e sostenibile. Ecco perché il centenario è un tempo favorevole, è arrivato il futuro nel segno di Giuseppe Toniolo.

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